La degustazione del Dolcetto. Il Dolcetto, assieme alla Barbera, da sempre è alla base dell’economia delle cantine piemontesi. Il Dolcetto è un vitigno robusto, dalla maturazione precoce e non ha particolari problemi ad adattarsi ai climi e ai terreni più svariati. È uno che lotta e non molla, occhi da tigre sempre. La sua zona di coltivazione è ampia, da Asti fino a Cuneo, Alessandria, Ovada. Nella Riviera Ligure di Ponente è presente con un suo clone, l’Ormeasco, simile, ma non proprio identico. Anche se spesso il Dolcetto è il vino base per molte cantine, in alcuni casi come il Dogliani, prodotto in dieci comuni in provincia di Cuneo, o il Dolcetto di Diano d’Alba, denominazione limitata solo all’omonimo comune, dove viene coltivato nei famosi 77 sorì, i versanti delle colline con la migliore esposizione, dà vita a vini di assoluta eccellenza. Il Dolcetto di Ovada Superiore DOCG viene prodotto in 22 comuni in provincia di Alessandria è un vino solitamente più strutturato e maturato in legno. E’ presente anche con la menzione “Vigna”, che indica un vino proveniente da vigne ben individuate e di almeno sette anin di età.