Lo stato evolutivo del vino
Ogni vino ha un suo profilo evolutivo. Se definissimo una curva, mettendo in ascissa il tempo ed in ordinata un indice di qualità, potremmo visualizzare come la qualità di uno stesso vino si evolve nel tempo, passando attraverso delle fasi che chiameremo stadi dell’evoluzione (o stato evolutivo) del vino, in funzione dell’età del vino stesso.
L’età del vino
In funzione di quanto l’età del vino abbia influenzato il suo profilo organolettico, definiremo un vino giovane, pronto, maturo o vecchio.
- Giovane: vino con sicure possibilità di miglioramento nel breve/medio/lungo periodo; sconsigliato al consumo in questo stadio evolutivo, può venir degustato ai fini di una valutazione “in prospettiva”;
- Pronto: vino già bevibile, ma con prospettive di miglioramento nel breve/medio periodo;
- Maturo: il vino si trova all’apice della sua parabola di qualità, e a seconda dello schiacciamento della curva, in dipendenza dalle caratteristiche del vino stesso, potrà mantenere questo livello per un certo lasso di tempo, mentre nel periodo più lungo è fatalmente destinato a regredire;
- Vecchio: le vetustà non è necessariamente sinonimo di scarsa qualità. Se accompagnata da una valutazione positiva, sta ad indicare che il vino poteva essere degustato al meglio qualche tempo prima, e che attendere oltre non farebbe che comprometterne ulteriormente l’indice di qualità complessivo.
Stato evolutivo e valutazione di un vino
Lo stato evolutivo del vino non rientra sempre nell’ambito della sua valutazione. Solo nel caso di un vino troppo giovane o troppo vecchio la può influenzare in senso negativo. Immaginando un vino con indice di qualità ad esempio 80/100, se è giovane sappiamo che potenzialmente potrà migliorare e puntare verso gli 85/88 punti, se lo diamo maturo indichiamo che è un vino da bere subito in quanto nel tempo non potrà migliorare, se è vecchio significa che il vino è già entrato nella fase discendente della parabola e probabilmente in precedenza avrebbe potuto ottenere un punteggio maggiore.